Correre è faticoso.
Il primo quarto d’ora, poi, è estenuante;
Ti manca il respiro e non trovi il ritmo,
Le gambe cedono e ti sembra di svenire,
Vorresti fermarti, ma tieni duro –
Ormai è una sfida, questione di orgoglio.
Superato quel quarto d’ora, però,
La situazione sembrerebbe migliorare:
La stanchezza si tramuta in forza,
Pian piano si trova il ritmo e torna il respiro.
Questo ti dà carica, senti l’adrenalina salire,
Inizi a pensare in grande e dici:
Ora posso fare mezz’ora.Il vero problema subentra proprio alla mezz’ora:
Un brevissimo frangente in cui vorresti mollare,
Ma non lo fai, decidi che puoi fare l’ora.
È un momento più snervante del primo,
Il corpo è decisamente stanco
E il ritmo più spezzato, non sai se resisterai;
Ma se lo superi, il gioco è fatto.
E come per magia, ti sembra di avere fiato infinito,
Non percepisci più la fatica e fluttui spensieratamente,
In completa armonia con il corpo
Che ti potrebbe placidamente far fare un’altra ora.Ecco, è quell’armonia lì
E la sensazione di totale libertà
A essere l’unica a crearmi
dipendenza.
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